La suzione è un’abitudine innata che il bambino acquista in epoca prenatale già dalla 17esima settimana e che poi, una volta nato, gli consente di assimilare il latte materno.
Intorno ai due mesi di vita, questo istinto è ciò che spinge il bambino a portare alla bocca il pollice o altre dita ed è la ragione per cui tende a calmarsi avendo in bocca un cuccio.
Con la crescita, la tendenza a succhiare il pollice, le dita della mano o il ciuccio, tende a diminuire e dovrebbe scomparire intorno ai 3 o 4 anni d’età. Tuttavia, può accadere che il bambino mantenga quest’abitudine viziata, in particolare la suzione del pollice, anche fino agli otto anni. Questo comportamento, se protratto troppo a lungo, potrebbe comportare gravi problematiche, in particolare l’insorgenza di malocclusioni a carico della bocca.
I danni provocati dalla suzione del pollice nella bocca
Le conseguenze più importanti di una suzione prolungata del pollice in età pediatrica si hanno principalmente sullo sviluppo delle arcate mascellari e sul posizionamento dei denti. L’abitudine a succhiare le dita, infatti, può dar luogo a delle occlusioni scorrette più o meno gravi, come il morso aperto (o “open byte”), la vestibolarizzazione dei denti superiori, la contrazione del palato, il diastema tra gli incisivi superiori o la lingualizzazione degli incisivi inferiori.
Se non trattate in tempo, queste malocclusioni potrebbero influire negativamente sul corretto sviluppo del cavo orale e comportare problemi di masticazione, deglutizione e, per questo, anche di salute.
I vantaggi di un trattamento ortodontico tempestivo nei bambini
Nei casi gravi di suzione al dito o per altre occlusioni scorrette riscontrate nel bambino, un trattamento ortodontico può fare la differenza. Intervenendo nei giusti tempi, infatti, è possibile velocizzare il processo di guarigione e garantire al bambino un regolare sviluppo della bocca e un corretto posizionamento dei denti.
Per questo, ogni bambino andrebbe sottoposto alla prima visita dentistica e al primo controllo ortodontico intorno ai 5 o 6 anni di età, quando si è ancora in tempo per intercettare preventivamente problematiche che possono essere facilmente scoperte e trattate. Rivolgendosi al dentista solo quando tutti i denti permanenti siano spuntati o solo dopo che la crescita sia terminata, potrebbe rendere la correzione della malocclusione molto più lunga e problematica.
Intervenire precocemente con un trattamento ortodontico vuol dire anche risparmiare sui costi delle cure future, poiché il bambino avrà meno problemi ai denti e potrà condurre una vita molto più serena